Dare lezioni di musica è per me un piacere in linea di massima, meno in determinate situazioni di affanno e fatica nello studio della posizione delle mani, cosa peraltro inevitabile per un pianista anche se modesto, poi il resto fila tutto liscio. Mi appaga quando gli alunni mi stupiscono anticipando addirittura le lezioni, o quando li sento arrancare un motivetto tutti contenti. Bisogna esercitarsi e stare sul piano qualche ora a lezione, solo così si butterà giù il muro dell’incertezza, che ci permette di allenare dita e braccio: a questo punto il più è fatto. Questo si può raggiungere in quattro, cinque, sei mesi, dipende da quanto si dà al piano. In misura equivalente il piano restituirà quel che ha ricevuto. La soddisfazione è impareggiabile quando si riesce a realizzare qualcosa da soli senza l’aiuto del maestro, quando si vede che le mani rispondono e le dita scattano veloci, questo ti ripaga da qualsiasi fatica .